Scheda e Commento al Libro "Il sentiero dei nidi di ragno" di Italo Calvino

Personaggi, paesaggio, stile e commento

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    IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO - ITALO CALVINO



    PERSONAGGI

    -Pin : simpatico , irruente e volgare , ecco il protagonista della vicenda . Pin è un monello cresciuto nei vicoli miserabili di una città di mare , spregiudicato e maligno quando frequenta il mondo violento e crudele degli adulti , ma sostanzialmente solo e bisognoso di protezione e di affetto. Infatti Pin non ha amici della sua età perchè , apparentemente , è diventato grande troppo in fretta . Si trova bene con gli adulti del bar del suo paese quando loro gli chiedono di scherzare e raccontare qualche barzelletta o di cantare , arte in cui Pin è un maestro . Ma quando gli adulti si occupano dei loro problemi , dei loro desideri , delle loro paure , Pin comprende che quello non è il suo mondo , perciò si rifugia in un luogo favoloso vicino al torrente , un sentiero in cui i ragni fanno il loro nido . Questo fantastico mondo è conosciuto solamente da lui , ma Pin vorrebbe mostrarlo a qualcuno che sia un vero amico.

    -Sorella di Pin : è definita come "La Nera del Carrugio Lungo" ed è la prostituta del paese. Lei è disponibile a fare questo mestiere per guadagnarsi da vivere e poter condurre un'esistenza lontana da quella misera degli altri paesani . Così facendo è considerata però , persino da Pin , che è solo un bambino , una traditrice e viene da lui disprezzata . Invece , e di questo Pin non comprende il perchè , è molto ricercata dai fascisti e dai partigiani che , a causa della guerra , vanno solo raramente con le donne.

    -Mancino : è l'anziano cuoco del distaccamento , marito di Giglia , possessore di un falchetto di nome Babeuf.

    -Cugino : è un partigiano ingenuo e buono , molto grosso fisicamente ma altrettanto grande di cuore . Infatti , quando incontra Pin nel bosco , decide di condurlo con sè e non lasciarlo solo. Cugino è , come si scopre in conclusione , il vero amico tanto desiderato da Pin :è interessato , al contrario di tutti gli altri ai nidi di ragno , mentre non è attratto dalla sorella di Pin ed inoltre sa farsi apprezzare dal ragazzino.

    -Dritto : è il comandante del distaccamento , molto apprezzato dai suoi uomini ; è un giovane magro , con uno strano movimento delle narici , assai malato . Comunque continua a prendere parte alle missioni dirigendo altri partigini con ordini precisi . Egli è l'unico che sospetta che il loro distaccamento è considerato il peggiore e innaffidabile e questo aspetto emerge dai discorsi del commissario Kim.

    PAESAGGIO

    Il paeaggio è quello di un paese di mare , all'inizio della vicenda , e successivamente quello delle montagne e dei boschi liguri.Il paesaggio reale è descritto in alcuni tratti in modo volutamente crudo e privo di abbellimenti , così come appare agli occhi di Pin e ciò che il ragazzino vede ricalca in modo autobiografico i ricordi che Calvino ha del Sanremese dove , ancora giovane , aveva preso parte al movimento di Resistenza.Ciò nonostante , in altri tratti , il paesaggio rivela diversi particolari che attirano l'attenzione di Pin ; il ragazzino incontra numerosi posti dove potrebbe fare bellissimi giochi , passeggiate e corse.

    RESISTENZA

    Attraverso gli occhi di Pin la vita Partigiani sui monti e nei boschi , pieni di ostacoli ed agguati e segnata da nuove esperienze , si spoglia della retorica , che è comune rinvenire in molta narrativa resistenziale , per diventare avventura fiabesca , sospesa tra realtà e immaginazione. Infatti Calvino afferma nella prefazione del libro : "Inventai una storia che restasse in margine alla guerra partigiana , ai suoi eroismi e sacrifici , ma allo stesso tempo ne rendesse il colore , l'aspro sapore , il ritmo."Ed ecco allora che l'autore non celebra il coraggio di alcuni e la violenza di altri , ma inserisce numerosi elementi dialettali , come la trascrizione di canzoni , le voci gergali , le parolacce che illustrano la vita a quei tempi.

    LINGUAGGIO E STILE

    Il linguaggio è semplice a tratti gergale e la narrazione risulta veloce anche se intervallata da molti dialoghi . Il testo è facilmente comprensibile e molto appassionante , adatto a chi ama una lettura distensiva , ma allo stesso impegnata su alcuni importanti temi di ordine storico-politico.

    COMMENTO AL TESTO

    Il romanzo è un caposaldo della letteratura neorealista che come scrive Calvino: “…non fu una scuola. Fu un insieme di voci, in gran parte periferiche, una molteplice scoperta delle diverse Italie, anche – o specialmente – delle Italie fino allora più inedite alla letteratura…Ci eravamo fatta una linea, ossia una specie di triangolo: I Malavoglia, Conversazione in Sicilia, Paesi tuoi, da cui partire ognuno sulla base del proprio lessico locale e del proprio paesaggio…”. L’autore non poteva sapere allora l’esito fortunato delle fatiche letterarie di coloro che seguirono queste poche direttive. Sapeva però che il suo romanzo doveva essere in continua tensione, sapeva che grande importanza avrebbe dovuto dare allo stile, alla lingua, alla tensione narrativa, al ritmo, sapeva che il vivo realismo che doveva trasparire doveva essere lontano dal naturalismo. Nasce in questo modo il romanzo che diventa uno dei più importanti della letteratura della Resistenza, “…la Resistenza; come entra questo libro nella «letteratura della Resistenza»? Al tempo in cui l'ho scritto, creare una « letteratura della Resistenza » era ancora un problema aperto, scrivere « il romanzo della Resistenza » si poneva come un imperativo; a due mesi appena dalla Liberazione nelle vetrine dei librai c'era già Uomini e no di Vittormi, con dentro la nostra primordiale dialettica di morte e di felicità; i « gap » di Milano avevano avuto subito il loro romanzo, tutto rapidi scatti sulla mappa concentrica della città; noi che eravamo stati partigiani di montagna avremmo voluto avere il nostro, di romanzo, con il nostro diverso ritmo, il nostro diverso andirivieni...”. Poche idee ma chiare: un romanzo che raccontasse con vivo realismo la Resistenza dell’autore e dei suoi compagni partigiani liguri.
    Il romanzo è dedicato A Kim, e a tutti gli altri, con evidente riferimento ai compagni e amici partigiani con i quali aveva condiviso la sua esperienza di lotta contro gli oppressori. Nel giovane Calvino appena ventitreenne era ancora vivo il ricordo di quei giorni passati sulle montagne, delle attese interminabili, dei combattimenti, ma soprattutto dell’amicizia con i compagni che nasceva dalla condivisione di un’unica grande idea: combattere per tornare a essere quello che si era prima della guerra. Nel romanzo Kim è un commissario e a lui nel nono capitolo è affidato un lungo discorso ideologico sulla guerra e il suo personaggio è ispirato a un amico dell’autore, a lui coetaneo che dopo la guerra intraprese la carriera di medico. Con lui Calvino era solito passare serate intere a discutere, e l’argomentare freddo e analitico, qualcosa delle loro discussioni sono confluite in Kim. La dedica a Kim è quindi un saluto al suo amico, un modo per sottolineare l’importanza ideologica del suo personaggio, forse perché in Kim vivono gli stessi intimi pensieri del giovane Calvino.
    Il titolo sembra abbastanza strano e particolare per un romanzo sulla resistenza e al contrario contribuisce a dare un tono favoleggiante alla storia. Il sentiero dei nidi di ragno è un luogo simbolico: i ragni non fanno i nidi, nessuno vede le tane dei ragni, ma Pin conosce proprio il posto dove questa magia si compie, ed è un luogo segreto, inviolabile della cui conoscenza nessuno è degno abbastanza. Questo è il posto che per Pin incarna la sua necessità di vivere la fanciullezza, il luogo segreto dove il bambino può sentirsi al sicuro il luogo magico e incorrotto dove nascondere la pistola “magica”, il luogo dove Pin riesce ad essere a tutti gli effetti bambino. Ma la guerra porta la distruzione anche in questo paradiso perduto che il giovane partigiano disertore Pelle distrugge nella foga di trovare la P38: è la realtà, la guerra che impedisce a Pin di essere un bambino e che sconvolge le leggi della vita. Per fortuna ci sarà Cugino che ritroverà Pin proprio in questo luogo, e dandogli l’affetto che ha sempre cercato lo saprà consolare, e gli darà la speranza di rivedere un giorno il suo posto segreto bello e incorrotto come era prima, la speranza cioè di poter ritornare a vivere la sua vita di bambino.
     
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