Biblioteca

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    Qui siamo a flame.
    Che è peggio.
     
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    Serenity~

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    Luna

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    Ma questo è tipo il Grande Fratello, non il Grande Bordello...
     
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    E così, questa villa ha anche una biblioteca pensai. Avevo deciso di fare un giro esplorativo all'interno della casa, il mio senso dell'orientamento non era molto buono, e di conseguenza mi ero perso nei meandri di quell'enorme luogo. Tuttavia, c'era stato anche un lato positivo, avevo trovato un buon modo per passare il tempo che non fosse quello di farmi le canne a bordo piscina aspettando di essere eliminato da un momento all'altro. E io che pensavo che questo fosse un luogo costruito a posta per rinchiudere un branco di idioti e farli scannare e accoppiare come scimmie ammaestrate di fronte alle telecamere dissi, accentuando un sorriso.
    Iniziai a camminare per la biblioteca, che era molto più grande di quanto mi fossi immaginato dall'esterno. Per tutta la stanza spuntavano scaffali ricchi di libri polverosi che sembravano non essere stati toccati da secoli. Tutto ciò mi attirava, avevo sempre avuto una sorta di fetish per le cose antiche, non per la polvere, ma quello era un dettaglio sormontabile.
    Iniziai a camminare, scrutando ogni singolo libro su cui si poggiava la mia vista, e la cosa che mi colpì di più fu l'enorme vastità di genere che si accavallavano l'uno sull'altro senza un preciso ordine, come se tutti i libri fossero stati poggiati lì in fretta e furia. Insomma, avrei potuto trovare vicino ai libri di Tolkien quelli di Fabio Volo, e ancora lì accanto i libri di Hugo o di Marquez. Insomma, era una ricerca al buio, avrei dovuto controllarli uno per uno prima di trovare qualcosa che mi interessasse veramente.
    Così continuai nella mia camminata alla ricerca di qualcosa che aiutasse a distrarmi, ma quel camminare si rivelò molto più utile di qualsiasi libro. Beh, chiunque vivesse dentro questa casa pensai doveva essere molto ricco. Chissà come mai ha deciso di venderla allo stato e permettergli di organizzare questo squallore. Mentre camminavo, sfioravo con mano i libri, come se essi riuscissero a parlarmi col solo tocco. A un certo punto, la mia mano si fermò su un libro, uno che mi ricordavo di aver letto da piccolo e di cui mi ero innamorato "Inkheart". Sarebbe davvero bello.. poter far uscire i soggetti dal libro con il solo suono della propria voce, presi il libro e lo osservai per qualche secondo. Istintivamente mi guardai attorno, assicurandomi di essere solo e lo aprii. -Che bella rilegatura- dissi sorridendo -Sembra quasi una versione originale, se non fosse per il fatto che è scritto in italiano-. Iniziai a sfogliarlo e nel mentre inquadrai una telecamera che mi osservava da un angolino dello scaffale. Tutte quelle attenzioni mi davano sui nervi, ma firmando il contratto ed entrando nella casa, avrei dovuto sottostare alle sue regole, il che significava essere osservato 24 ore su 24.
    Ero tentato di iniziare a leggere il libro ad alta voce, sperando che tutti i sogni che avevo da bambino si fossero realizzati, portando così nel mondo reale tutti quei personaggi che fino a quel momento erano solo frutto della fantasia, ma desistetti all'ultimo secondo, sapendo che era impossibile e che probabilmente avrei finito solo per mettermi in imbarazzo davanti al pubblico.
    Riposai il libro con la stessa cura con cui l'avevo preso, e continuai a camminare, alla ricerca di qualcos'altro. Tra le classiche biografie di scrittori polacchi morti suicida a 27 anni e libri dalla dubbia moralità che se fossero stati scritti durante il periodo dell'Inquisizione avrebbero portato sul rogo non solo l'autore ma anche i suoi discendenti per tutti i secoli a venire, riconobbi, sotto 2 kg di polvere, un altro libro che aveva segnato la mia infanzia: "Il corvo e altre poesie". Non so come avesse potuto segnarmi l'infanzia, ma di certo era da quel libro che era nato il mio interesse per il genere horror e tutte le sue sfaccettature. E di certo, il mio autore preferito di quel genere, senza nulla togliere a Stephen King, era proprio Poe. Il suo studio dei comportamenti e delle reazioni della mente umana, mi avevano sempre lasciato sorpreso; egli riusciva a far immedesimare il lettore nel racconto, a farlo diventare lui stesso un assassino o un prigioniero in una cella al buio. Non so come mi abbia segnato quel libro, ma di sicuro l'aveva fatto. Senza perdere tempo, mi sedetti a terra, appoggiando la schiena al muro. Tirai fuori una sigaretta dal pacchetto che avevo in tasca e stavo per accenderla, Dopotutto nel regolamento non c'è scritto che non si può fumare, anche se siamo al chiuso.. mah meglio non rischiare. Questa la fumerò dopo, misi la sigaretta sull'orecchio, aprii il libro e mi immersi nella lettura.
     
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  4. LollingInTheDeep
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    Entrai in biblioteca, annoiata. Presi il libro che stavo cercando e mi sedetti su una poltroncina, a leggere.
    Chissà se sarebbe arrivato qualcun altro?
     
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    Decisi di farmi un giro in biblioteca, come avevo fatto qualche giorno prima, per la casa non c'era nessuno e quindi se dovevo annoiarmi, allora preferivo leggere un buon libro, giusto per non sprecare inutilmente il mio tempo.
    Iniziai a scrutare tutti i libri, cercando qualcuno che fosse di mio gusti, quando mi accorsi di non essere da solo.
    Seduto sulla poltroncina c'era qualcuno, che stava leggendo un libro. Così mi avvicinai e dissi -Anche a te piace leggere?-. Una domanda stupida, dato che non penso fosse lì dentro per imparare il merengue, ma era stata la prima cosa che mi era venuta in mente.
     
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  6. LollingInTheDeep
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    Guardai il ragazzo che mi stava parlando e sobbalzai, mi aveva colta di sorpresa.
    Eh sì! Sto leggendo Orwell, 1984.. conosci? dissi mentre gli mostravo la copertina.
    E a te? dissi con una risatina.

    Comunque piacere, sono Lolling !
     
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    -Piacere, allora. Io sono Manuel- dissi con un sorriso. -Eh.. sì, anche a me piace leggere. Più che altro lo faccio quando mi annoio, per passare il tempo-, dissi scrutando il libro, lo conoscevo anche se in realtà non l'avevo mai letto.
     
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  8. Raiso
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    Leggendo pagina 2 pensavo che poi a pagina 3 c'era dell'incesto. Che delusione :sirius:


    Dopo aver abbandonato la camera feci un giro della villa, non era affatto male.
    C'era anche un sacco di gente ma che spesso non salutavo, ero troppo arrogante per farlo.
    Camminando per i vari corridoi poi notai una porta, da quella stanza non proveniva alcun rumore forte,
    mi avvicinai alla porta, misi la mano sul pomello e la spinsi aprendola leggermente,
    notai degli scaffali enormi, delle librerie piene di libri, c'era di tutto.
    Spalancai la porta ed entrai nella stanza, mi guardai intorno, i libri probabilmente erano messi in ordine,
    di data, alfabetico. Ignorai qualcuno che era nella camera e mi avvicinai ad uno scaffale cercando uno dei miei libri preferiti, salii una scala a pioli che portava alle mensole più alte, scorsi i titoli e poi lo trovai: Ventimila Leghe Sotto i Mari.
    , Jules Verne. Lo afferrai sottraendolo alla morsa degli altri libri che lo schiacciavano.
    Ne guardai la copertina e scesi dalla scala.
    Mi accomodai su di una comoda poltrona e aprii il libro alla prima pagina, l'introduzione, benchè l'avessi già letto.
    Mi diedi uno sguardo intorno e proferii una parola, Silenzio, poi feci cadere lo sguardo sulle pagine ingiallite e iniziai a leggere. I libri per me erano un passatempo, anche se potevo non sembrare un tipo da "lettura".
     
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    Serenity~

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    Improvvisamente la pace e la tranquillità della Biblioteca furono interrotte da un assordante boato, come se trenta libri fossero inequivocabilmente caduti giù da uno scaffale.
    Ero a terra, in ginocchio, rossa in volto come un peperone e coi capelli leggermente arruffati per via della moltitudine di tomi che mi erano caduti in testa. Sospirai. Ero sempre la solita goffa e sbadata...
    - Che male!
    Urlai dolorante, carezzandomi la testa velocemente e trattenendo a fatica una lacrima. Mi alzai in piedi, mi guardai bene attorno: pareva che fossi sola, beh, tanto meglio così...
    In silenzio mi apprestai a riordinare i libri sul mobile polveroso e vecchio.
     
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  10. Raiso
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    Sentii qualcosa cadere, probabilmente dei libri, ma chi li aveva fatti cadere?
    Girai per i vari corridoi creati dalle varie librerie, in uno di questi vidi un sacco di libri per terra,
    notai poi una ragazza rossa in viso che li raccoglieva. Sospirai e feci per andarmene, ma ad un tratto mi bloccai,
    magari aveva bisogno di una mano? Anche se non era molto da me decisi di chiederglielo.
    Hai bisogno di... una mano? la fissai attendendo la sua risposta.
     
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    Serenity~

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    Dei passi. Qualcuno si stava avvicinando... Sempre di più.
    - Non... Non sono sola?!
    Pensai, conscia dell'enorme figuraccia che avevo appena fatto. Si trattava di un ragazzo, probabilmente una delle new entry della settimana corrente.
    - Ehm... N-no, grazie! E' tutto ok, davvero! Non preoccuparti...
    Balbettai imbarazzatissima, mentre finivo goffamente di sistemare i vari libri. Poi smisi per qualche istante di fare quello che stavo facendo per avvicinarmi al ragazzo.
    - Ehm, comunque... Piacere, io sono Serenity! Mi trovavo qui per caso quando ho visto tutti questi libri sparsi a terra, e...
    Mentii spudoratamente, perfino un cieco se ne sarebbe accorto.
    - Tu invece sei...?
     
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  12. Raiso
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    Quindi vorresti farmi credere che non ti sono caduti addosso e che per chi sa quale ragione hai il viso rosso.
    Mi passai una mano in faccia la feci scorrere nei capelli per poi farla ricadere a penzoloni sui fianchi.
    In ogni caso io sono... Axel.
    Sono arrivato qui solo qualche giorno fa.

    Mi abbassai e afferrai qualche libro che riposi nello scaffale,
    si capiva che non chiedeva aiuto solo per l'imbarazzo.
     
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    Serenity~

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    Lo squadrai dalla testa ai piedi. Non sembrava il massimo della cordialità, forse era un tipo un po' scontroso, ma tuttavia mi stava dando una mano.
    - Davvero, non ce n'è bisogno! Ci penso io... Grazie lo stesso!
    Farfugliai, riponendo sulla mensola in legno anche l'ultimo libro caduto.
    - E... Dunque.. Cosa ti ha spinto a partecipare a questo reality?
    Domandai, tentando di ricompormi.
     
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  14. •Alice Liddell ~
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    Sbuffai, infastidita.
    Nonostante fossi nascosta in un angolo isolatissimo dell'immensa biblioteca, dove non si sentiva ronzare una mosca, il rumore di libri caduti e di voci disturbavano la mia lettura.
    Chiusi il libro con fare stizzito ed uscì dal mio piccolo cantuccio, una rientranza posta sul fondo del salone, invaso dai cuscini e dalle coperte. Il clima si era fatto sempre più rigido ed adoravo stare immersa nel calore e nei libri.
    Non avevo veramente parlato con gli altri del reality, non erano persone con cui pensavo di poter parlare. E, diciamocelo sinceramente: non ero brava a farmi amicizie.
    - Si può sapere cos'è tutto questo casino? -
    Riconobbi immediatamente mia sorella, ma il mio tono imbronciato non andò a scemare. Incrociai le braccia al petto e corrugai la fronte.
    - Tu saresti? -
    Alzai un sopracciglio, un po' curiosa, rivolgendomi al ragazzo vicino a Serey.
     
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  15. Raiso
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    Ignorai totalmente la ragazza che mi chiese con poca cordialità chi fossi, come si permetteva? Feci finta di non averla ne vista e ne ascoltata. Cosa mi ha spinto? Il semplice fatto che questo posto è lussuoso a differenza degli scomodi letti del quartier generale. La guardai non sapendo cosa dire, di solito essendo arrogante e ambizioso trattato un po' tutti come se fossero esseri inferiori e non rivolgevo molto la parola alle persone.
    Ehm... le tue motivazioni invece?
     
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77 replies since 4/12/2013, 20:28   558 views
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