| Beh, questo è lunghetto.
Capitolo 32 Un piatto tagliò l'aria e si abbatté su un orso. Il rumore cocci infranti richiamò l'attenzione degli animali e creò un silenzio quasi innaturale, precedendo la confusione più totale che di lì a poco sarebbe successa. Gli animali si gettarono sul loro compagno ferito dai cocci del piatto, pensando che fosse il loro obiettivo. Questo diede il tempo a Nero e agli altri pg di attaccare. Ruggendo di dolore diversi animali scomparvero sotto i colpi dei nemici, tramutandosi in dati e - seppur poca - esperienza. Dexxa e Chim ne approfittarono per arrampicarsi su un tetto. L'orso prima assalito dai suoi stessi compagni aprì le fauci per gridare... e si ritrovò lo stocco di Ryu che gli trapassava mascella superiore e il cranio. Ripresisi dalla sorpresa, le fiere risposero all'attacco. Del cielo gli uccelli si lanciarono in picchiata, ma furono subito fermati dai proiettili di sangue di Dexxa e quelli energetici di Chim. Il contrattacco era iniziato. Nemmeno una piuma cadde a terra.
In un altro punto della città poco lontano, qualcuno uscì da un palazzo, guardingo. Aurora trasformò immediatamente la sua mitragliatrice e avanzò per la strada, sparando all’impazzata. I colpi saettavano ovunque, rimbalzavano contro l’aria, colpivano gli occhi degli animali e friggevano il loro cervello. Un proiettile esplose sulla parete di un palazzo accanto a lei. Aurora alzò la testa e osservò il foro che si era creato, dubbiosa. Erano finiti gli animali in zona? All’improvviso una tigre le balzò addosso, graffiandole il braccio e lasciandole un lungo solco sanguinante. Aurora gridò di rabbia e osservò la fiera: il felino aveva un occhio di ferro, dove probabilmente era rimbalzato il proiettile laser. La tigre ruggì e balzò contro la ragazza: la testa esplose in mille pezzi e l’occhio cadde a terra, tintinnando. Le canne dell’arma si divisero, mentre l’oggetto metallico scomparve. Attorno a lei altri animali iniziarono ad avvicinarsi.
Gold schivò di lato il morso dell’alligatore e gli trapassò le fauci del rettile, impalandolo al suolo. I denti metallici batterono furiosamente per qualche secondo: la lancia prese fuoco, e così l’interno della bestia, che smise di muoversi. Gold estrasse la lancia e si guardò attorno: Luke e Frank combattevano contro un gorilla gigantesco, mentre Ace uccideva i volatili con le sue frecce. Poco lontano giaceva un pg morente: il coccodrillo gli aveva staccato di netto un braccio. Oltre ad essere indistruttibili, le parti metalliche sono anche più potenti del normale... Hmm... - Ehi, attento dietro, Gold! - lo chiamò qualcuno. Il pg si girò e vide quella che sembrava una pantera giallo canarino attaccarlo. Anche se parecchio lontana, l’animale riuscì a coprire la distanza che li separava con un solo balzo. Prima di girarsi per tentare di recuperare la lancia, l’occhio di Gold vide di sfuggita un riflesso metallico sulle zampe posteriore. L’alligatore era ancora lì, morente, e la lancia era incastrata. Gold tentò disperatamente di estrarla, ma quando finalmente ci riuscì, la pantera gli era già addosso.
Le bestie sparirono sotto i velocissimi colpi dell’uomo con il basco. Ogni volta con una nota diversa, lo stocco componeva una bellissima musica che lasciava incantate Blythlee e Giulia. - Ma chi è quel tizio? - chiese la prima. Non ne ho idea. Però senti che musica... - rispose la seconda. Ma poi perché sembra illuminato di azzurro? - Boh. - Dopo qualche secondo le due si riscossero e si buttarono nella mischia. Tra lo stocco, l’alabarda e la sciabola, la zona terrestre diventò tranquilla dopo una mezz’ora. In aria il drago di Giulia finì di divorare un corvo e atterrò accanto alla padrona. Le due ragazze caddero sedute a terra, esauste. Sono finiti...? - ansimò Giulia. Non credo proprio. - rispose l’uomo. Senti, ma com’è che ti chiami tu? - lo apostrofò l’altra ragazza. Julién. - fu la risposta. E senti un po’, Julién, cosa proponi di fare? - Il pg sembrava scrivere su una tastiera invisibile. Sto chiedendo informazioni al giocatore che ci ha contattati prima. Credo sia una buona idea radunarci tutti nella piazza, uccidendo i mostri che incontriamo per strada. - Se anche tutti gli altri pg combattono da mezz’ora, allora direi che le zone vicino alla foresta sono state sgomberate. Approvo l’idea dell’uomo luminoso! - disse Blythlee. Concordo! - Julién, il mio nome è Julién! - borbottò il diretto interessato. In quel momento un ruggito squassò l’aria.
Aurora era nei guai. Il braccio non la smetteva di sanguinare, era circondata dalle bestie ed era stanca. Non sarebbe riuscita a schivare un altro colpo. Sputò a terra un po’ di sangue. Maledizione. - Un cinghiale dalle gigantesche zanne metalliche si avvicinò un po’. Sei tu quello che mi farà fuori? Che vergogna, essere uccisi da carne per le tagliatelle... - esclamò Aurora. Il cinghiale grugnì e la caricò, mentre la ragazza chiudeva gli occhi. All’improvviso udì uno strillo disperato, e riaprì gli occhi. Il cinghiale si dibatteva in aria, trafitto da una grossa falce. Rory guardò l’altra ragazza per un attimo; poi abbatté il cinghiale a terra e lo tagliò a metà. Gli altri animali ruggirono e si lanciarono all’attacco. Cinque morirono con un foro in fronte; un paio si ritrovarono il cranio fracassato dallo spadone di Nero. Molti altri furono abbattuti da Ryu, Devack e dai tre pg che avevano accompagnato il gruppetto. La zona si fece silenziosa. Abbiamo perso due compagni, ma abbiamo ripulito la zona. - disse Nero. - Tu stai bene? - Aurora si limitò ad annuire. Un pg si avvicinò con una benda e le medicò il braccio. Chim li chiamò. - Sono stato contattato da Julién. - Chi? - Il tipo luminoso con il basco e la spada che suona - Ah. Che ha detto? - Ha proposto di avanzare verso la piazza della città mentre uccidiamo le bestie. Così dovremmo attirarle tutte in un solo punto e finirle senza troppi problemi. - Mi pare un’idea valida. Voi che dite? - chiese Nero. Tutti annuirono. Ok, allora inoltro il messaggio anche agli altri gruppi. - Ci sono state perdite? - Sì, ma non sono ingenti. Tutto sommato stiamo vincendo noi - All’improvviso un fortissimo ruggito risuonò nell’aria. Ma cosa...? - La luna piena fu per un attimo oscurata, mentre si udì un grido terrorizzato provenire dal cielo. I pg alzarono gli occhi. Oh santo cielo... - Una gigantesca sagoma serpentina girava pigramente su se stessa, coprendo la luce della luna. Un pg cadde dal cielo e si schiantò a terra, ma nessuno gli badò. Un secondo ruggito fece sobbalzare i giocatori. L’essere mandava centinaia di riflessi metallici, come una sfera stroboscopica. L’essere si dispiegò in tutta la sua lunghezza, permettendo alla luce lunare di illuminarlo. Sembrava un lunghissimo serpente, con una grossa coppia di ali e due zampe posteriori. Il muso era allungato e, da rettile. Le squame erano tutte metalliche e ricoprivano l’intero corpo. Un... un drago!? - esclamò spaventato un pg. No. A giudicare dalla forma, quella è una viverna. - lo corresse Ryu. Quel rettile bastardo... Come scalfirlo, se ha tutte le squame di quel metallo? - chiese Nero. Suppongo che l’interno della bocca e gli occhi non lo siano. Non sono squamati. - gli rispose calmo l’altro pg. Va bene, ma come arriviamo lassù? Per i tetti? - Posso volare da lui. - disse Rory, preparandosi ad attivare il cristallo. No, aspetta. - la bloccò Ryu. La ragazza lo guardò dubbiosa. Vide Ryu sgranare gli occhi e ne seguì lo sguardo. La viverna si stava attorcigliando di nuovo. Cosa... - Sta per calare su di noi! - esclamò Ryu. E così fu. Dopo essersi fermata per un attimo in aria, il rettile si lanciò in picchiata verso i pg, che urlarono e iniziarono a scappare. Chim sparò centinaia di colpi laser, ma ognuno rimbalzava contro le squame indistruttibili della viverna. Quando ormai sembrava la fine, un colpo raggiunse per caso un occhio del mostro, che ruggì e perse il controllo. La viverna si schiantò contro un palazzo, lanciando in aria enormi pezzi di cemento nero. La coda saettò impazzita e ne distrusse un secondo. Dopo qualche secondo di silenzio, la viverna si riscosse e si rialzò in volo ruggendo, verso la piazza. Lo avete visto? - chiese Nero. Sì, direi di sì. - gli rispose Ryu. Eh? Che cosa? - domandò un pg. Una delle squame riluceva. Era bianca. - E allora? - Era un simbolo! - esclamò il pg. Ma non ci fu tempo di ragionare: altre bestie apparvero e la lotta ricominciò.
La pantera gialla si divise davanti ai suoi occhi, sotto un preciso colpo di Luke. Un forte odore di bruciato si spanse nell’aria. Gold sospirò, sollevato. Grazie dell’aiuto, Luke. Sono finite le bestie? - Pare di sì. Anche il cielo è sgombro. - disse Ace. Ho ricevuto un messaggio. Dobbiamo dirigerci verso la piazza. - In quel momento la luce lunare scomparve e i tre videro la viverna. Anche i cieli erano sgombri, eh? - lo rimbeccò Gold. Di certo quello non è un pesce. - Oddio si è appena lanciato in picchiata! Chi c’è lì? - Non ne ho idea, ma è meglio correre verso la piazza. - Altri animali apparvero all’improvviso. E ma che palle, però! - esclamò Ace. I pg corsero verso gli animali, che bloccavano la strada per la piazza.
Dopo un’ora di lotta accanita, i diversi gruppi di pg si ritrovarono in piazza: al centro, raggomitolata come un gatto, c’era la viverna. Tra le squame si intravedeva il brillare bianco del simbolo. I pg si guardarono attorno, vedendo se qualcuno aveva il coraggio di avvicinarsi. Alla fine un pg si fece strada tra i compagni, afferrò la squama e tirò. La reazione della viverna fu immediata. La testa si alzò dal centro, ruggì in faccia al malcapitato pg e lo azzannò, lasciandogli solo le gambe, che si muovevano impazzite, fuori dalla bocca. La viverna aprì le fauci e lanciò una fiammata, che arrostì la preda e fece indietreggiare li altri giocatori. Il mostro inghiottì il suo antipasto, cotto a puntino, e osservò la sua portata principale. La maggior parte dei pg fece dietrofront e fuggì disordinatamente. La viverna restò a terra, e, velocissima, acchiappava con la bocca i pg che scappavano, divorandoli. A quel punto i restanti giocatori attaccarono. Chim indirizzò i suoi proiettili verso gli occhi della viverna, unico punto debole del mostro. Quando il rettile aprì la bocca per urlare il suo dolore, Dexxa sparò qualche proiettile di sangue, che ferirono, ma non in modo grave, l’interno del mostro. Rendendosi conto della sua debolezza, la viverna chiuse le fauci e usò la coda per cercare di spazzar via i pg. Alcuni volarono via urlando e si schiantarono contro i palazzi, altri riuscirono a saltare e ad evitare il colpo. Nero, Luke, Frank e Giulia si avvicinarono alla testa del nemico e piantarono le lame tra la bocca del mostro, tentando di aprirla con la forza. La coda era intanto tenuta impegnata da Ryu e Julién, che la punzecchiavano con grande velocità. Alla fine la bocca si aprì di qualche centimetro. Rendendosi conto del pericolo, la viverna si dibatté furiosamente e si alzò in volo, ruggendo trionfante. Improvvisamente Rory si lanciò come un missile verso la bocca del mostro: con un turbine di piume nere fu alla sua altezza. La falce fu abbattuta dentro la bocca e trapassò lingua, mascella e fuoriuscì dall’altra parte, spaccando ossa e squame. La viverna ruggì impazzita e agitò furiosa la testa, cercando di lanciare via la ragazza. Ma Rory non mollò la presa: si arrampicò su per il manico dell’arma ed entrò nella bocca. A quel punto estrasse la falce e infilzò il mostro dall’altra parte, uccidendolo. La viverna si divincolò ancora per qualche attimo in aria, poi smise di battere le ali e iniziò a cadere. Rory tirò via la falce e uscì dalla bocca appena in tempo: con gran fragore la viverna si abbatté al suolo, morta. Appena il polverone fu scomparso, non c’era rimasta traccia della viverna. E così del simbolo. Chi l’ha preso!? - chiese qualcuno, furioso. Ma non ci fu tempo di rispondere. Dal cielo piovvero due giganteschi blocchi neri, che si fermarono ai lati della piazza. Mentre tutti si chiedevano cosa diavolo fossero, qualcuno si sedette sopra uno di essi. Era una donna: aveva lunghi capelli viola e occhi rossi. Indossava dei jeans, stivali e una maglietta che le lasciava scoperto l’ombelico. Sorrideva ai pg, dondolando le gambe ad almeno dieci metri di altezza. - Salve a tutti. - disse. - Io sono Jara, il vostro quarto boss! -. |
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