| Dopo il capitolo un po' corto e "ciofeca" ecco il tanto atteso capitolo dove Aury e Mark bomberanno duro. Buona lettura.
Capitolo 26 Aurora si allontanò con calma dalla piazza, da sola. Aveva diversi pensieri per la testa: come salire di esperienza? Come trovare il prossimo simbolo? Che boss avrebbe dovuto affrontare? Mentre camminava, una persona si avvicinò alle sue spalle. Qualcosa la toccò vicino alla testa e Aurora si mosse di istinto: saltò all’indietro e puntò il mitragliatore laser davanti a lei, pronta ad uccidere. Un ragazzo la guardava, sorridendo e tendendole la mano. - Mi chiamo Mark. - disse. Aurora lo guardò per un secondo, poi si girò e si incamminò per la strada. - Ehy, ehy! Aspetta! Dedicami un attimo, per favore. - Mark le si parò davanti. - Stammi lontano e non mi toccare più, se ci tieni alla tua pelle. - rispose Aurora. Mark non diede cenno di volersene andare e continuò a camminare al suo fianco in silenzio. “Suppongo che un po’ di protezione in più non faccia male. Quando non mi servirà più lo abbandonerò.” La ragazza non tentò più di allontanare Mark. Il ragazzo non tentò più di iniziare una conversazione, per evitare di farla innervosire. “Un modo per guadagnare punti... Per guadagnare punti...” continuava a rimuginare Aurora. Mentre camminava, vide davanti a lei la soluzione: due pg che camminavano parlando tra di loro. Aurora li riconobbe: erano Green e Alex. Lanciò uno sguardo a Mark, che aveva visto a sua volta i pg. Guardò Aurora e comprendendo le sue intenzione, estrasse l’ascia, pronto a combattere. Alex e Green notarono i due e prevedendo lo scontro, tirarono fuori le armi e si misero in posizione di battaglia. Mark borbottò qualcosa riguardo la spada di Altair che portava Green. Pare che fosse l’unica cosa che mancava al suo set per essere un vero “assassino”. Mark guardò intensamente Green per qualche secondo, poi iniziò a camminare verso un palazzo. Si arrampicò agilmente sulla superficie nera, spaccò un vetro con l’ascia bipenne ed entrò. Green lo seguì, salendo tanto abilmente quanto Mark. Aurora osservò Alex. Il ragazzo aveva estratto una pistola canna lunga e un fucile d’assalto. Teneva la pistola con un mignolo e reggeva il fucile con entrambe le mani. Iniziò subito a sparare. Aurora si infilò in un vicolo e cominciò a correre. Alex abbassò l’arma e si lanciò all’inseguimento in un vicolo vicino. Uscì preparandosi a trovare Aurora che gli puntava l’arma contro, invece non c’era nessuno. Alex abbassò l’arma, confuso. Poi sentì un rumore sopra la sua testa. Aurora si lanciò sopra di lui.Non aveva più l’arma tra le mani e l’armatura si era ristretta. In compenso le canne dell’arma si erano spostato tutte dietro la schiena. “La sua abilità speciale!?” Alex riuscì a riprendersi in tempo e scattare in avanti. Gli spunzoni sulle braccia di aurora si conficcarono per terra, lasciando due grossi fori. Le canne laser iniziarono subito a sparare contro Alex. Il ragazzo saltò sul muro e si arrampicò sul tetto di una piccola casa. Mentre correva per i tetti sentiva aurora che si arrampicava. Quando si girò, vide la ragazza che correva veloce verso di lui. Alex guardò avanti, rimise dietro la schiena il fucile e caricò la pistola a canna lunga. Si girò e sparò un colpo: una sezione di tetto esplose, ma Aurora sembrò non preoccuparsene. Continuò a correre. Alex era più allenato, ma la ragazza era leggera e riusciva a tenere il passo. Il soldato imprecò e sparò un altro colpo. Un’altra sezione di tetto esplose, più vicina ad Aurora.
Mark correva nel palazzo, evitando NPC, suppellettili nere e pg che scappavano davanti alla sua vista. Green lo tallonava, saltando gli ostacoli che l’avversario gli faceva cadere addosso. Mark vide una finestra, calcolò il rischio e si lanciò: il vetro esplose in mille pezzi. Il ragazzo vestito da assassino volò per qualche metro, poi piantò l’ascia nello pseudo cemento e si arrampicò fino alla cima del palazzo. Green fu meno fortunato: cercò di rimanere aggrappato al muro, ma era troppo liscio. Scivolò sulla superficie. Vide una finestra sotto di lui. Spaccò il vetro con un calcio ed entrò dentro: sembrava l’interno di un magazzino. Trovata una scala che portava sul tetto, cominciò a salirla estraendo la spada di Altair. Arrivato in cima vide Mark che lo attendeva. Salì con calma gli ultimi scalini e lo osservò. Bella armatura. - disse Green. Bella spada. - rispose Mark. Dopo qualche secondo di attesa i due li lanciarono all’attacco. Ascia bipenne e spada si incontrarono sprizzando scintille. I due si separarono e incontrarono più volte, quasi danzando. Green colpiva più duro, ma era più lento rispetto a Mark, che attaccava senza sosta con una mano. Se non riusciva a parare il colpo con l’ascia, usava l’avambraccio corazzato. La situazione fu pari per qualche minuto, poi Green prese in mano la situazione e iniziò a incalzare l’avversario, che si ritrovò costretto ad indietreggiare. Arrivato al bordo del tetto, fermò un attacco di Green e valutò la situazione: dietro di lui c’era un palazzo poco più basso. C’era un’entrata. Decise che doveva rischiare. Ricacciò indietro Green e si lanciò nel vuoto. Atterrò rotolando e corse verso l’entrata, una specie di botola. Vi si infilò dentro e si ritrovò in un condotto dell’aria. Spaccò con qualche colpo deciso il condotto e cadde in una stanza: era piuttosto grande, arredata come un salotto. Non si vedevano NPC in giro, forse era abbandonata. Sentì Green che apriva la botola ed entrava. Mark si tuffò dietro all’angolo cottura e rimase lì ad attendere. Sentì i passi di Green sul parquet. Strinse più forte la presa sull’ascia e attese il momento propizio per attaccare. I passi si facevano più vicini. “Non ancora...” Si sentì un altro passo. “Non ancora...!” I passi si fermarono. Si udì uno sbuffo. “Ora...!” Marl uscì dal suo nascondiglio e si lanciò contro Green. In quell’istante il muro esplose, lanciando calcinacci ovunque. Green e Mark si ripararono come poterono.
Aurora si era stufata di correre. Alex aveva cambiato più volte direzione, aveva sparato più volte con la pistola a canna lunga, ma non l’aveva mai colpita. “Cosa aspetti, lurido bastardo?” si chiese. All’improvviso sentì come un ronzio lontano. La ragazza si guardò attorno ma non vide nulla. Poi nel cielo apparve un elicottero. Aurora imprecò. L’avversario corse verso il mezzo e acchiappò una scaletta che pendeva nel vuoto. Alex si arrampicò velocemente e iniziò a bersagliarla con un minigun. Aurora frenò e cominciò a correre dall’altra parte. I colpi del minigun bucavano sempre più vicino a lei il tetto. Ad un certo punto si fermarono. “Ha finito le munizioni...?” Si azzardò a guardare indietro. Un missile volava verso la sua posizione. Aurora sgranò gli occhi e gridò un insulto contro l’aereo. Il missile colpì il tetto mentre Aurora si lanciava nel vuoto. L’esplosione scaraventò via la ragazza in strada e semidistrusse il palazzotto. Alex gridò trionfante. L’elicottero scese di quota avvicinandosi alla ragazza. Dalla nuvola di polvere e calcinacci, uno sciame gigante di raggi rossi si abbatterono sull’aereo. Alex gridò e si lanciò giù dall’aereo usando un paracadute. Finì in un palazzo poco distante, mentre osservava con dolore l’aereo che veniva colpito. Il dolore si trasformò in terrore, mentre il mezzo iniziava a girare su se stesso e volava verso di lui. Per fortuna l’elicottero deviò la sua traiettoria e si schiantò contro un palazzo vicino distruggendo una parete. Alex notò del movimento. “NPC?” Decise di avvicinarsi. Appena si fu avvicinato abbastanza notò due pg ricoperti di polvere: Green e il suo avversario. Green! Esci fuori dall’edificio, subito! - gridò Alex. Il compagno lo udì e si lancio verso l’unica uscita possibile: il buco creato dall’aereo. Mark lo inseguì e si lanciò giù dall’edificio. pochi secondi dopo l’aereo esplose, distruggendo il piano superiore dell’edificio. Ciò che ne restava scivolò verso il basso e si schiantò al suolo, dove poco prima Green e Mark erano atterrati. Alex raggiunse l’alleato e gli chiese come stava. Mark si rialzò tossendo in quell’istante. “Dov’è Aurora?” Non se ne vide traccia. “Mi ha abbandonato qui?” pensò con sgomento il ragazzo. Abbassò la testa, sapendo che era finita. Green si avvicinò a lui e alzò la spada. Addio, “assassino”. - disse. E calò la spada. Green urlò di dolore: la sua mano e la sua spada erano spariti. Un odore di carne bruciata si diffuse nell’aria. Una seconda scarica e di Green non rimase traccia.
Alex si girò pronto ad attaccare Aurora, che era apparsa dietro a loro. Il ragazzo imbracciò il fucile d’assalto. Poi sentì un dolore alla testa. L’ascia bipenne di Mark, scagliata non appena aveva visto Aurora, si era conficcata nel suo cranio. Alex cadde a terra ed esplose in un turbine di dati. Aurora si avvicinò a Mark e gli tese la mano. Il ragazzo si rialzò e si spolverò l’armatura. Temevo mi avessi abbandonato. Grazie di aversi salvato, Aurora. - Mark alzò la testa, sorridendo. Aurora sorrise. Si udì uno sparo. Il corpo senza testa di Mark si accasciò a terra. Le canne di Aurora, che si erano raggruppate per sparare il devastante colpo singolo si divisero di nuovo. - Grazie a te, Mark. - Aurora guardò soddisfatta il suo livello: 30. Ora non le restava che trovare il simbolo.
Boom, baby.
Edited by Grande Nero - 10/9/2013, 18:43 |
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