Posts written by ¬Julién Bathory

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    Lo accolse nel suo castello chiedendogli di non fare complimenti, sorridendo durante tutto il tempo.
    «Non ti preoccupare, piuttosto non è stato difficile trovare la casa, vero?»
    Rise.
    «Vuoi una tisana, od una cioccolata calda? No ho avuto il tempo di assumere nessuno in casa mia, quindi mi preparo i piatti da solo per ora...»
    Si avviò verso il salotto.
    «Accomodati pure. Di cosa parleremo?»
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    E' vero che la pazienza non è la virtù di noi giovani caparbi, eheh, ne so qualcosa...

    Sì, è terribile essere incassettati in un posto dove ci si aspetta che tu consegua tot. obiettivi ed ottenga tot. risultati per giungere a quella conclusione e trovarla appetibile. Io per primo lo dico sempre, che la via non è quella che ci viene detta, ma quella che ci troviamo per conto nostro. C'è qualche attività che ti rende felice? Che ti appaga? Buttati su quella. Se i concetti astratti non ti vanno a genio, buttali nel cesso ed approcciati gli altri in maniera pragmatica, facendogli capire che tu vuoi cose concrete, come per esempio lo possono essere i soldi, eheh.
    Anche l'amicizia o l'amore si manifestano per vie concrete, quindi, hai un sacco di possibilità.

    Io stesso devo andare completamente controcorrente, perché molti degli obiettivi che ho in mente non sono attuabili in un paese come l'Italia: sono interdetto ad avere tranquillamente una famiglia, per esempio.

    Tu buttati.
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    Una notizia tremenda.
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    Sai che sei il mio riflesso in questo preciso istante? solo che io invece di fare Boxe faccio volontariato abbastanza ore alla settimana. Ora lavorerò nel ristorante dei miei, il prossimo anno inizierò come animatore, e poi a fine stagione del prossimo anno è probabile che con i soldi messi da parte io ed il mio compagno di disavventure ci prenderemo un posticino in spagna od in inghilterra e lavoreremo lì, è quasi tutto pianificato.
    Eppure sono un po' angosciato comunque.
    Beh, se vuoi lavorare davvero, oltre che prendere corsi di formazione, al centro dell'impiego chiedi anche se ci sono lavoretti (raro, ma esistono davvero, wow! ahaha) disponibili.
    Beh, che dire, è odioso stare in un luogo dove tutte le persone sono completamente fuori dalla tua lunghezza d'onda, ti sentiresti un pesce fuor d'acqua, e nonostante io quando andavo a scuola avevo la media più alta del corso, non faceva assolutamente per me, credo di capirti.
    Non forzarti mai, fai sempre quello che credi, per i genitori, ti assicuro, basta che fingi di essere impegnato, se li odi quanto li odio io fagli vedere che "stai bene", poi il tempo libero fai quel cavolo che ti pare e quando avrai l'età mandali a quel paese.
    E' sempre una soluzione.
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    Allora, la questione è questa: se non riesci davvero a starci perché la tua presenza lì dentro ti fa star male, allora non ti consiglio assolutamente di andare avanti giusto per i risultati, perché pagare la propria salute per un paio di fogli, non è uno scambio equo.
    Se appunto non ce la fai più, puoi mollare la scuola, ed a questo punto hai svariate scelte:
    -Vai al primo centro per l'impiego (Non ti preoccupare, non trovi lavoro, non ti ci mando per quello...) e chiedi di corsi di formazione in qualsiasi campo (possono venirti fuori corsi di cucina, di mestieri manuali, di cose sempre utili ad un buon curriculum)
    -Cambi scuola e vedi se la situazione migliora (se è un problema di ambiente dovrebbe, se è un problema di studio credo proprio di no)
    -Se i tuoi lavorano potresti vedere se riesci ad aiutarli nei lavori che fanno, acquisendo alcune delle capacità.
    -Senti se i tuoi amici hanno dei contatti con luoghi in cui può lavorare anche un ragazzo della tua età
    -Vedi se riesci ad ottenere uno scambio "studentesco" e ti fai un paio-tre mesi all'estero, studiano molto meno rispetto al tuo attuale programma e magari ottenendo nuove fonti di occupazione.

    Comunque sia, ci sono un sacco di altre alternative e sicuramente se ti fai vedere occupato in casa (come aiutando in casa, cercando lavoro o vedendoti interessato a qualcosa) i tuoi genitori non dovrebbero fare molte storie. Sì, ecco, la presenza al computer forse sarà da alleggerire per favorire questa immagine di te davanti ai tuoi.

    Se hai bisogno di altri consigli chiedi pure.
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    Riconobbi la sua voce dal salone principale del castello.
    I grossissimi lastroni di legno fecero strada alla sua figura magra e slanciata, mentre si grattava la barba incolta.
    «Buona giornata, Blaze.»
    Gli sorride, invitandolo ad entrare.
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    Okay, domani allora ti aiuterò in tutte le maniere che posso. Contattami pure, e se vuoi aggiungermi su altre piattaforme, su Skype sono julienbathory, su msn [email protected]
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    Capitolo molto più lungo dei precedenti due. Ciò che succede nel complesso mi piace, ma ho trovato faticosissima la lettura a causa dei periodi LUNGHISSIMI, popolati solo da virgole e raramente dai punti. Per circa due o tre volte mi sono dovuto fermare e tornare all'inizio della frase perché non ero riuscito a rimanere dietro alla storia...
    Inoltre, punta di personalità in questa nota, essendo io molto affezionato al fattore personaggi, in questo capitolo ne hai presentati un sacco, e non hai speso dietro di loro praticamente un minuto. Sarebbe stato molto bello leggere qualcosa di più, soffermandosi davvero su qualcosa di descrittivo MA mantenendo il ritmo costante. Dalla descrizione delle due ragazze (Sara e Serenity) la prima cosa che mi è venuta in mente prima di sapere i loro nomi è che fossero due sorelle gemelle, perché le presentavi come identiche se non per i capelli. Inoltre c'è questo sistema binario personaggio audace/introverso che non riesco a soffrire più di tanto perché trovo sia leggermente scontato.
    C'è una certa ridondanza inoltre sui comportamenti di Lord Devack, che sembrano molto ripetitivi e statici, seguendo quasi uno schema: Aspetto autoritario -> Silenzio -> Frase dall'aspetto terrorizzante -> Bontà nascosta, che già avevi palesemente presentato nel capitolo precedente.
    Insomma: l'idea c'è, ma siamo abbastanza lontani da un capitolo che ti fa comprendere bene i fatti senza stancarti a son di periodi eterni.
    Come nota personale, preferirei una narrazione decisamente più calma, spezzando anche i capitoli se ciò ti rendesse le cose più facili, in maniera da tenerti vivo l'interesse (Il primo appassionato deve essere appunto lo scrittore); non sono però la totalità del gruppo né tantomento lo scrittore, non posso azzardarmi a dare un giudizio che valga per tutti. Tu segui il ritmo che ti senti, mi raccomando.

    Continua a scrivere, te ne prego. Hai delle basi interessanti e se ben utilizzati i tuoi strumenti ti porteranno ad una storia con i fiocchi. Se vuoi ti lascio tutta la fantasia del mondo sul mio personaggio, non vorrei violentare la tua idea del mio personaggio con la mia.
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    Finché non metti l'accento giusto sul mio nome io non recensisco nulla
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    Posizionamento dei colori geniale! Adoro i recolor ai limiti della fusion, voto assolutamente Devack.
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    «Beh»
    Fece Julién, sbattendo i luminosi occhi viola.
    «Se vuoi ti posso aiutare anche in questo, tanto il mio obiettivo è il successo, ed il successo da soli è sempre terribile.»
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    «Sto per conquistare la mia quinta medaglia, Blaze.»
    Lo guardò con aria determinata.
    «Ma presto sarò la personalità più spiccante qui a Flame City. Voglio riconquistare influenza determinando me stesso anche nelle battaglie.»
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    «Va tutto bene? volevo sapere come se la cavava come allenatore, mentre se n'è andato. Possiamo continuare, ora.»

    «Quante medaglie hai?»


    Edited by ¬Julién Bathory - 13/1/2013, 02:29
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    «Bene, ti aspetto al mo castello, domani!»
    Si passò una mano sui capelli color del grano scuro.
    «Non vedo l'ora di raccontarti delle mie battaglie e delle mie fughe. Tu sei un allenatore? Sei in gamba in battaglia?»
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    «Se domani ti va di venirmi a trovare nel mio castello, io sono sempre lì. Possiamo conoscerci quanto vuoi, ti posso raccontare di tutte le mie avventure nel nord della regione di flame e di tutte le vicende metropolitane che ne sono derivate..!»
    Sorrise per l'ennesima volta.
    «Ne sarei molto felice.»
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