Posts written by ¬Julién Bathory

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    Viva le ubriacone sfatte e moleste. :riot:
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    «Discorsi fra Cicko e Ryu? Ricordo vagamente... a che proposito erano?»
    Si voltň verso serenity.
    «E' lě che versa lacrime scure sulla spalla di Lady. Spero non sia nulla di grave, le lacrime gli rovinano quel bel viso che si ritrovano...»
    Tornň a parlare con Blazy.
    «Dimmi un po'. Sul grande Julién, come persona, cosa sai? Qualcosa sulle mia gesta eroiche, od il mio mirabolante aspetto fisico, o le mie innumerevoli storie d'amore!»
    Adorava vantarsi su cose che non possedeva.
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    In attesa della risposta del nuovo amico, Julién corse alla porta, scorgendo dalla finestra Serenity, la sua piů antica conoscenza a Flame City.
    Come se la casa fosse sua (sorry, Teo) aprě la porta e sgranň gli occhi, sorpresissimo.
    «Quanto tempo! Come va?!»
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    Julién sorrise visibilmente.
    Applaudě, divertito.
    «Mi ricordo! Che tempi squinternati! Quel Ludwig era davvero una testa calda! Anhe se poi fra me e l'imputato, c'č stato anche qualcosa, se non mi sbaglio. E Lady, per concorrenza, si sfogň per bene con la mia cliente... Tempi... bollenti, quelli, decisamente.»
    Lo fissň con gli occhi che brillavano, la sua memoria si stava ricucendo.
    «Che altro sai? ti posso aiutare!»
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    Julién fu interessato dall'espressione del suo interlocutore. Si morse un labbro e corrucciň le sopracciglia, curiosissimo.
    «Cosa sai esattamente su di me? Fremo dalla voglia di sapere!»
    Le sue mani si intrecciarono convulsamente.
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    Sorseggiň un po' la sua buonissima bevanda prima di rispondere anche lui.
    «Beh, anche io credo di restare per davvero stavolta. Sono stato per molto tempo lontano da qui, e le mie tecniche di combattimento si sono affinate. Credo mi rimetterň a lavoro nel mio negozio, č stato chiuso per troppo tempo, ed adesso č ora di darsi una svegliata. Inoltre vorrei trovare qualcuno di speciale con cui trascorrere il mio tempo qui, o comunque convivere con qualcuno. Il mio castello, giusto qua sopra, č troppo grande per una persona soltanto...»
    Sospirň.
    «Ma vedo che in cittŕ le persone sono molto interessanti, e la permanenza sarŕ sicuramente piacevole ...»
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    Prese l'iniziativa nella discussione, dopo aver afferrato gentilmente il manico di una tazzina da tč, molto fine e ben decorata.
    «Cosa avete intenzione di fare qui a Flame City? avete un'attivitŕ? Intendete restare?»
    Sembrava tutto cosě cordiale, che il sorriso gli veniva naturale e morbido, sul viso cotto dal freddo di poco prima.
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    Si voltň rapidamente verso Lady.
    «Per te ho qualcosa di... meglio»
    Tirň fuori una rosa bianca.
    «Pour tuoi!»
    Bacia la rosa, colorandola in un piccolo punto di un rosso scarlatto, piů vivo delle fiamme ardenti.
    Le porge il bel fiore.
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    Julién sorrise al ragazzo che si era appena presentato
    "Ottimo, una nuova conoscenza!"
    «Il mio nome č Julién Bathory, ricordati di pronunciare l'accento!»
    Rise.
    «Comunque, sono lieto di fare la conoscenza di tutti voi! Spero proprio che la serata si rivelerŕ divertente!»
    Si avvicinň a Teo.
    «Mi sembra sbagliato venire ospitato senza darti niente in cambio.»
    «Anche se non ho preparato niente, voglio darti qualcosa..»
    Fece uscire una rosa dalla manica, rossa come il sangue.
    «Non appassirŕ, sebbene sia inverno. Custodiscila!»
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    Julién ringraziň Teo togliendosi il cappello ed inchinandosi un poco.
    Dopo pochi attimi fecero la loro comparsa altre due persone, una delle quali era niente di meno che la sua compagna di viaggio di vecchia data, Lady, ormai leggendaria femme-fatale che compariva e scompariva dalla caotica metropoli lasciando un segno indelebile sulla cittŕ, ogni volta.

    Si avvicinň, ed inchinandosi le baciň la mano.
    «Qual buon vento, mia cara! Sono estremamente felice di vederti!»
    La nottata cominciava giŕ bene.
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    Julién era tornato da poco a Flame City. I ricordi si accavallavano come tessere del domino appena colpite da un gentile dito, conducendolo ad una casa completamente coperta dalla neve, nel quartiere dove il suo castello faceva da padrone, poco piů in alto, sulla stessa strada.
    «E' sempre bello ritornare...»
    Un fiocco di neve si posň sul suo naso, poi si sciolse e colň giů dalla punta, colpendo le sue scarpe.
    Sorrise, e cosě facendo emise una leggera nube di candido vapore.
    Vide che quella era l'unica casa con la luce accesa di tutto l'isolato.
    «Sono stato via molto, e sarebbe carino salutare i nuovi vicini, se nuovi si possono definire...»
    Si avvicinň alla porta e batté il dorso della mano sullo scuro legno per tre volte.
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    Gli occhi ridevano.
    «E' un'espressione della mia terra natia. Si dice quando qualcuno ci sta provando...»
    Era perplesso dalla connessione inaspettata.
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    Gli mise la mano sulla spalla.
    «E tu? Sei cresciuto? Hai incontrato qualcuno di speciale?»
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    «Sono cresciuto.»
    Sospirň si sedette accanto a lui.
    «Ma un pezzo del mio cuore č sempre nel lago di Flame City, non lontano da qui...»
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    Sbuffň un attimo, guardandosi le unghie.
    «Bene. E' passato un sacco di tempo, vero?»
    Sorrise un poco.
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