Posts written by ¬Julién Bathory

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    Con chi parlo? La targhetta dice Mark, ma è sempre così oscura la trama, qui..

    Grazie comunque del bentornato..! E' sempre piacevole immergersi nei bei tempi quando ritorna il tempo per farlo, e penso proprio che fino alla prossima estate mi avrete qui, ad infastidire le donzelle od ad ammirare i funesti paesaggi fuori Flame City..
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    L'idea di base di una simpatica dea della lussuria che racconta tutto commentando in maniera maliziosa davvero carina, inoltre il suo scopo è davvero originale, speriamo che questa ragazza non si inficchi in troppi pasticci...
    Però a mio parere scrivi in maniera un po' troppo frettolosa, mi spiego meglio:
    Si capisce molto bene quello che succede, però in mezza pagina sei andata in quinta : )
    Forse qualche descrizione un po' più lunga, o meglio formulata può aiutare a rallentare con la narrazione, per esempio.

    Comunque anche a me piace moltissimo l'aggancio amore fraterno-> cotta fra giovani liceali ehehe
    Pure un paio dei miei personaggi non hanno legami di sangue, ma cresciuti come fratello e sorella, hanno una cotta l'una per l'altro
    e come dimenticare i fratelli gemelli dell'Host Club? Priceless : 3

    Dai voglio vedere se questa storia continua bene, perché l'impostazione è ottima, ma la gatta furiosa fa i gattini ciechi.
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    Make It Real – Chapter 1: “Inchiostro e Grafite”




    Il giovane teneva la testa piegata sulla spalla, per reggere il telefono utilizzando entrambe le mani allo scopo di disegnare.

    «No, Mathy, il disegno non sarà pronto fino a domani, se tutto va bene! A Fares il naso non vuole proprio venirgli! Che diamine, penso proprio che farò causa alla mia ispirazione.»

    La ragazza rispondeva incoerentemente citando frasi da Harmony che aveva recentemente letto o lamentandosi della scuola, e Marco le stava dietro, ridendo e proponendo il da farsi per i prossimi giorni. All'indomani si sarebbero visti per continuare quella simpatica avventura nel fantastico mondo popolato dai loro personaggi, perché i giochi di ruolo li affascinavano entrambi. Beh, "entrambi" era davvero la parola sbagliata, poiché in realtà c'era anche un altro membro in quell'allegra combriccola di liceali: oltre che alla ragazza con la sindrome d'epoca d'oro ed al ragazzo con fin troppa fantasia per risultare una persona normale, c'era anche Serena: una paranoica e sensibile giovinetta di sedici anni, dai capelli castano chiari, dalla compassione sconfinata e dal viso tondo e morbido, timido e delicato come i petali di una rosa.

    La vittoriana ragazza che ama leggere è invece Matilde, una riccioluta e snella pulzella dai lineamenti ottocenteschi e dall'espressione spaesata e sognatrice di chi non si trova a proprio agio con il secolo corrente e con le usanze mediterranee. L'unico ragazzo del trio, il dungeon master (*), è invece un moretto dalle alte aspettative, cinico ed occhialuto, dall'aria sempre assonnata (Alcuni pensano che sia oppiomane) e dalla barbetta giovanile troppo morbida e poco presente per essere chiamata tale. Disegna guardando il computer, e crea personaggi parlando al telefono, in una danza talmente coordinata da far sembrare tutto ciò davvero semplice. In realtà quella posizione gli risultava veramente scomoda, al punto da dover mettere in viva voce il cellulare, poggiato con resa sulla scrivania.

    «Ho aggiornato la mia storia, Marco. Non farmi aspettare per dieci capitoli come l'ultima volta prima di commentarla, va bene..?(**)»

    La ragazza aveva sbuffato un poco, terminata quella frase.

    «Va bene, va bene.. questa volta la recensisco in un batter d'occhio.»

    In realtà nessuno dei due credeva alle parole che aveva appena pronunciato, ma ormai era un'usanza sacra e troppo in vigore per essere violata da due semplici parole in più, per giunta inopportune.

    La chiamata si chiude con un gentile saluto del ragazzo, che rimanda a domani il loro prossimo incontro.

    Quella sera Marco mangia poco o nulla: la carbonara era di suo gradimento, ma in quel momento la sua bocca non bramava sapori così pungenti come quello della pancetta.

    Tornato in camera, felice del tempo a disposizione (L'indomani era Domenica, e la notte porta consiglio!) Si fiondò sulla scrivania, ancora, cercando di far quadrare quel viso che non voleva saperne di uscir fuori decente.

    «Non ce la fai proprio a farmi un naso che non assomigli al becco di uno sparviero, marmocchio?!»
    A parlare era stato un'alta ed atletica figura, appoggiata alla porta chiusa della camera del ragazzo, con le braccia incrociate.

    «No, Fares, il tuo naso resterà aquilino finché non troveremo una soluzione.»

    Rispose Marco, noncurante che a parlare era stata una delle sue recenti creazioni.

    Il giovane uomo di inchiostro e grafite fa una smorfia, rivelando i bianchi denti affilati, degni di un vampiro, e si sistema gli scurissimi capelli neri, che balenano di amaranto ad ogni movimento del capo che fa. Lo stesso si siede sul letto ad una piazza e mezzo ed ammira le pareti azzurre costellate di poster, scritte a pastello e disegni appesi in maniera asimmetrica al soffitto e sugli armadi, che stonavano dal chiaro tema della cameretta. Era quasi impossibile trovare spazio tra le travi che sorreggevano la soffitta, perché bandiere, manifesti e lanterne di carta non lasciavano spazio a niente e nessuno, se non alla polvere. Fares non riconobbe tutti gli eventi a cui si riferivano gran parte degli oggetti appesi qua e la: "Lucca Comics and Games 2010", "Miniere di Salgemma a Salisburgo", "Ristorante Cinese Dong Fang" e "Roma EuroPride" erano tutti termini che gli parevano una parodia della sua lingua parlata, perciò tornò ad osservare il suo creatore.

    «Quando torna Richard..? Avevi detto che doveva essere revisionato giusto per qualche giorno.»

    Secco, Fares aveva toccato l'unico argomento che gli interessava per davvero.

    «Scusa, è che in questi giorni stanno nascendo davvero troppi personaggi per i miei gusti, e Richard è sparito in secondo piano rispetto alle mie priorità. Per me può andare bene così, perciò può tranquillamente tornare..»

    L'inquietante figura maschile uscita da chissà dove annuisce in maniera scocciata, mettendosi ora dietro il disegnatore, come un fantasma che aspetta la sua preda.

    «E questo ciccione chi è?!»

    Indica con il suo dito affusolato uno schizzo che il sedicenne aveva appena completato, parlando con sdegno e superiorità.

    «Non è affatto grasso. E' robusto. Nessuno può essere muscoloso e snello come te allo stesso tempo.»

    toccando la sua sensibile superbia per zittirlo, Marco sorride soddisfatto e firma quello studio anatomico, mettendolo avidamente nel suo carissimo album.

    E' un semplice raccoglitore in plastica rossa, scribacchiato con i pennarelli indelebili qua e la in modo tale da personalizzarlo in maniera evidente, eppure c'è qualcosa in quel quaderno che ispira a chiunque lo veda una sensazione di unico e prezioso. Beh, valli a capire gli artisti.

    «Damòn Paintre. Proprio un bel nome. Un pittore di Mont-Matre con una cotta per Julién ed un'abilità da mastro Factotum.»

    E' appagato ma non dissetato, perciò prende un'altro foglio ed inizia a tracciare un'altra figura, concentratissimo.

    «Se mi vuoi scusare»

    Fa il cavaliere dai capelli rubini.

    «Io me ne andrei. Richard è di nuovo nel raccoglitore e voglio salutarlo, sai.»

    Marco sghignazza.

    «Certo, Fares, certo. “Salutare”...»

    Quello grugnisce qualche offesa che inizia per f, s, t ed altre consonanti dall'aspetto per niente carino. Apre la porta ed esce, non degnandosi di chiuderla.

    Marco gli vuole un gran bene, dopotutto.




    Scusate se questo primo capitolo sembra insensato! E' solo un'”introduzione” a questo strambo mondo in cui voglio fiondarvi...
    Scusate la frase sulle offese in f, s eccetera. So' che è completamente plagiata, ma volevo dare un tributo alla “Boutique del Mistero” che sto leggendo in questo momento (Tra l'altro di Dino Buzzati, che adoro). Me ne sono innamorato.
    Il vostro Tarwe vi augura un buon sonno ed una buona lettura. Per i nottambuli, invece, auguro tanta ispirazione, che non basta mai!.

    MANUALE AI NOVELLI AVVENTURIERI:
    (*) Marco è un Dungeon Master, sarebbe a dire il narratore che dirige le avventure del celebre gioco di ruolo Dungeons & Dragons, in cui i giocatori interpretano un proprio personaggio ed il Master gli pone le situazioni davanti, alle quali dovranno rispondere sempre i giocatori a seconda delle loro preferenze. Sono dipendente da quel gioco.
    (**)Matilde si riferisce alla sua storia postata su un celebre sito italiano di Fanfictions. Praticamente gli utenti possono sia scrivere, sia commentare e criticare le storie altrui in maniera più costruttiva possibile, ottenendo punti a seconda della lunghezza e della varietà del lessico utilizzato. Più le proprie storie sono visualizzate e recensite, più il proprio punteggio migliora. E' in generale una classifica.
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    Entrambi i suoi compagni di passeggiata gli avevano finalmente spicciato due parole, e lui ne fu sollevato. Tenere una discussione con se stessi era troppo spossante a quell'ora.
    «Vorrei raccontarti meglio, Helisa, ma non adesso. Diciamo soltanto che.. adesso farmi delle bistecche al sangue è più che un piacere del palato..»
    Continuava a sfoggiare l'aria disinvolta e sicura che aveva coltivato nel tempo.
    "Diciamolo, quando giunsi in città per la prima volta ero più spaventato di lui.."
    Diede una piccola pacca sulla spalla di Alessandro, socchiudendo gli occhi, sornione.
    «Tu mi ricordi me, tanto tempo fa.. Se non ti dispiace, e spero proprio di no, vorrei che tu mi aiutassi nel riambientarmi in città..»
    Si grattò un attimo la barba incolta e continuò a camminare, fischiettando qualche canzonaccia da pub.
    Si fermò solo dopo qualche attimo, per fissare prima la ragazza, mordendosi un labbro come sua consuetudine, e poi voltandosi verso l'altro, e facendogli un rapidissimo occhiolino, seguito da una sghignazzata.
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    Il ragazzo sembrò sbigottito dalla risposta alquanto generica fornita dallo spaurito presente.
    «Io? Un Vampiro? Ma spero proprio di no!»
    Sorrise, mostrando una dentatura più che normale.
    «Allora, vogliamo fare una passeggiata? Vorrei tanto saperne di più su come ve la passate adesso a Flame City. Sai, ho proprietà in città da circa tre anni, ed adesso ho propria voglia di tornare nel mio castello nello Snow Mountain District..»
    Non era un ghigno come quello fatto dalla vampira. Piuttosto, sembrava davvero una gioviale risata con un'amara punta di nostalgia nei confronti dei vecchi tempi.
    «A parte la qui presente donzella, le mie conoscenze in città sono svanite in una coltre di fumo, e vorrei davvero farmi dei nuovi amici. Non ti ho spaventato, vero? Ne avevi tutta l'aria..»
    Ridacchiò un poco, poi si schiarì la voce.
    «Non che la paura ti calzi male, addosso, intendiamoci. Le labbra che vibrano dal terrore e gli occhi particolarmente aperti ti fanno apparire.. più interessante.»
    Fece cenno all'amica di avvicinarsi mentre si mosse, in procinto di iniziare la passeggiata
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    Fiutò la paura come una dolce fragranza, inspirando profondamente fino ad avere il cuore pieno di quelle sensazioni.
    Sospirò, sbadigliando subito dopo.
    «Suvvia, suvvia, mi stai trattando come se non mi conoscessi da una vita..e forse più».
    Uscì dal suo riparo dietro ad un albero.
    Squadrò dalla testa ad i piedi il ragazzo che stava immobile vicino alla sua vecchia conoscenza.
    Fece una smorfia interessata e continuò:
    «Sapevo che non era sola, ma non pensavo visitasse gli oscuri boschetti con compagnie così interessanti..»
    Sì avvicinò alla ragazza e le passò due dita tra i capelli, odorandoli un poco.
    «Dolce aroma della sala degli echi..»
    Sorrise, malizioso.
    «Mi sei mancata.»
    Proseguì rapido fino all'altro presente, e leccandosi le labbra, lo fissò attentamente con i suoi occhi smeraldini.
    «Non è un po' tardi per bighellonare in questi luoghi, bocconcino?»
    Alzò le spalle, facendo un gesto arrendevole.
    «Poco male, d'altronde, quando mai capita di fare nuove conoscenze appena tornati?»
    Gli prese la mano e la sfiorò con le sue labbra.
    «Tarwe, è il mio nome. Hveiti Sìtari, il mio titolo e la mia provenienza. Deliziato..»
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    Il tempo. Non quello atmosferico, ma le lancette che scorrono. Quel ticchettio, quell'insano metronomo che da luce a tutti gli eventi che ti travolgono e ti ricamano addosso quel candido vestito che tu chiami esperienza.
    Ne era passato davvero tanto. Troppo.
    Non ricordava più neppure gli occhi delle persone più importanti conosciute in quella frenetica e continuamente gorgogliante metropoli.
    Era ovvio che il suo ritorno avrebbe previsto una tappa dal suo luogo preferito: Il boschetto appena fuori città.
    La luna era crescente, se come essa, sentiva salire la brama di caccia sempre più nel suo stomaco, lungo il suo sterno, e come mille chiodi, dentro ai suoi polmoni.
    Fissava le foglie, secche e bronzee, che crepitavano ad ogni sua mossa.
    Ad un certo punto un rumore, una risata.
    Il suo orecchio da cacciatore si tese, e con lui il suo collo.
    Quella voce gli era nuova, e con un passo felino, si avvicinò alla fonte di quel suono.
    Finalmente i ricordi si ricomponevano davanti ai suoi occhi come ad un cinema all'aperto.
    La riconobbe.
    Emise un suono che solo lei avrebbe potuto riconoscere, fra tanti.
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    Ciao principessa! (Sono Auron, non ti spaventare..)
    Io ho un budget di 171.000 $, a quanto vendi pokémon normali? 80.000$ l'uno?
    Io ne avevo adocchiati un po' di livello altalenante fra 60 ed 80-85
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    Oh mio dio. pensavo di no! scusate! Vedevo che non ero abilitato al gruppo e quindi ho fatto due più due. Beh allora grazie comunque!
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    Dopo due secoli e mezzo, Eccomi qua, pronto a far restaurare la mia scheda:

    Scheda!

    Box!

    Se non mi ricordo male facevo parte del Team Ice : D
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    Cavolo sono fatti benissimo! li fai su commissione? [Quello di rapunzel è bellissimissimo ahah, e quello che hai ora di VD ancora di più. Inoltre quello grosso di twilight, quello più chiaro, è fantastico, apparte il soggetto XD (Lavoro ottimale)]
    Sei migliorata un casino da quando sei partita tempo fa!
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    CITAZIONE (´Cappellaio™ @ 15/4/2011, 08:52) 
    Nullo,ma chi è Dj-Ax? .-.

    O_O Beh, sarebbe l'Ex Cantante degli Articolo 31, quello che ha fatto anche un duetto con Alessandro Aleotti chiamato Due Di Picche..
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    Nome: Julién
    Posizione: Tuo figlio, dovrei essere a sinistra se non erro XD
    Richiesta: Quando avrai un'altra richiesta, perciò fai pure a scappatempo, rimettimi pure single : 3
    Sesso: Maschio
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    <<Interessante. La volta celeste è causa di molte inattenzioni ma ingenti scoperte.>>
    Sorrise, guardando il cielo.
    <<In serate come questa, se ne possono vedere a milioni.>>
    Infatti, il cielo era limpido e non lasciava sfuggire neanche il più piccolo punto di luce.
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    Intanto dovresti mettere l'immagine sotto spoiler, e poi hai 1000 FC ora, come li spendi?
6802 replies since 16/3/2008
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