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Sapevo benissimo che non era il momento opportuno per ficcare il naso in giro. Il luogo era vergine per quanto mi riguardava, non avevo mai percorso quella strada, tanto meno di notte. Guardai il mio Torchic, un po' impaurito. Anche lui era primo a queste situazioni, ci facevamo coraggio l'un l'altro. Volevo essere il piů prudente possibile, perdere il primo pokémon al primo viaggio nel primo percorso non era una cosa molto dignitosa.
Bene amico mio, č ora di tornare nella sfera. Ti avverto se succede qualcosa, tu intanto riposati.
Non potevo permettere di portarmelo dietro cosě, per tanti motivi. Non avrei potuto esplorare bene la zona perché un occhio sarebbe stato sempre concentrato su di lui. Cosě mi sentivo giŕ piů libero e cominciai a scrutare il paesaggio, percependo in modo confuso i tipici rumori che un piccolo paesaggio ha da offrire, magari qualche schiamazzo proveniente dalla cittŕ. Dovevo assumere quella che Goffman chiamava "prontezza controllata": Non immischiarsi negli affari degli altri ma far capire e far percepire la propria presenza, non come un qualcosa di dannoso ma piuttosto pronta ad intervenire. Comincia quindi a fare i primi passi nell'erba alta, ma non mi tenevo distante dal sentiero principale, e soprattutto dalla piccola cittadina che mi stavo lasciando alle spalle.