Posts written by Grande Nero

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    Regà ogni tanto ripasso su sto topic per rileggere robe.
    Mi mancate tantissimo tutti quanti ç_ç
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    Per un capitolo? LOL
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    *spolvera*
    No, non è passato un anno. Per niente.
    Tra l'esame di maturità e il nuovo inizio all'università non ho più voluto quasi fare niente. Poi a Dicembre ho fatto una certa conversazione e ho ripreso la storia. Sto capitolo è metà dell'anno scorso metà nuovo. Capitemi.

    Capitolo 34

    Quando Nero aprì gli occhi, capì immediatamente che qualcosa non andava. Attorno a lui, l’oscurità regnava sovrano. Non c’era un filo di luce ad illuminare il luogo dove si trovava il ragazzo in quel momento. Nero si toccò. Sentiva l’armatura addosso e lo spadone era accanto a lui. Cercò di ricordare cos’era successo prima di svegliarsi. Ricordava che era andato a dormire la sera prima, e che erano passati pochi giorni dallo scontro con Jara. Nero si alzò, raccattò la spada e attese che gli occhi si abituassero all’oscurità. Ma anche diversi minuti dopo, il buio rimaneva così fitto da nascondere ogni cosa. Il ragazzo iniziò allora a muoversi alla cieca, tentando di trovare con le braccia un qualsivoglia oggetto o muro che delimitasse il luogo dove si trovava. Dopo aver vagato per un po’, toccò quella che sembrava una liscia e fredda parete. Nero ne seguì il contorno in alto e poi in basso, toccando il pavimento, anch’esso freddo e liscio. Si guardò ancora attorno: con sua somma sorpresa vide una leggera luminescenza gialla in lontananza. Facendo attenzione a dove metteva i piedi, raggiunse la fonte di luce: un piccolo globo giallo che fluttuava in aria. Nero lo toccò: immediatamente il globo scomparve, lasciando il giocatore nel buio. Il ragazzo controllò le sue statistiche, sudando freddo. Incredibilmente riusciva a vederle, ma nonostante emettessero luce, il buio non ne sembrava turbato. Notò che la sua esperienza era cresciuta. Sentì un grido rimbombare per la stanza. Un clangore, poi un secondo urlo e il silenzio. Si guardò attorno, teso. Ma nessun altro grido turbò l’angosciante silenzio dell’oscurità. Gli occhi si riabituarono progressivamente al buio. Fu allora che Nero notò un’altra fonte di luce. Senza perdere un attimo, si lanciò verso di essa.
    Allungò la mano per toccare il globo. Il pensiero dell’oscurità lo assalì, facendolo esitare. Se avesse toccato il globo, la sua esperienza sarebbe cresciuta, ma sarebbe di nuovo scomparsa la sua rassicurante luce. All’improvviso qualcuno gli fu addosso: una donna, gli occhi spiritati, le pupille dilatate, la paura tangibile.
    Un pugnale nella mano.
    Nero balzò all’indietro e la lama fendette l’aria. La donna guardava il ragazzo e il globo, indecisa.
    Se lo toccherai, sparirà. - disse Nero, esitante.
    La donna posò gli occhi su di lui. Un lampo di lucidità sembrò passare nei suoi occhi. Un’ombra dietro di lei. Con terrificante lentezza, Nero vide la testa della donna schiantarsi al suolo, schiacciata dal peso di quello che sembrava un enorme guantone. La testa esplose, facendo schizzare sangue e materia grigia ovunque. Il globo assorbì avido i dati che esplosero, e divenne più luminoso. Come un giocatore di prestigio, l’assassino fece scivolare il globo luminoso sulle braccia, muovendo le ombre riflettute dalla sua luce. L’uomo era massiccio e alto, coperto da un gigantesco giaccone di pelle. Una maschera gli copriva la faccia: rossa, con tre fenditure orizzontali. I guantoni erano due pesanti rivestimenti di acciaio, senza particolari decorazioni. I due si squadrarono per qualche secondo. Alla fine l’uomo girò sui tacchi e si avviò per la sua strada. Nero decise di seguirlo. Percorse un centinaio di metri. L’uomo individuò un secondo globo: avvicinò il suo al secondo, osservò le due sfere fondersi e ricominciò a camminare. Ad un certo punto la strada si diramò in tre direzioni: a cento metri da quello che poteva essere visto come un incrocio, brillavano tre sfere. L’uomo si diresse verso quella diretta davanti a lui, la assorbì e proseguì, svanendo insieme alla sua luce parecchi metri dopo. Nero decise di andare a destra e di provare ciò che aveva fatto l’uomo misterioso. Senza toccare il globo, passò una mano sotto di esso. Docile, la sfera seguì i successivi movimenti della sua mano: sembrava un cane che guidava il padrone cieco. L’immagine della donna assalì prepotente la sua mente, m non aveva tempo di rimpiangere la sua morte. In quel momento pensava al freddo acciaio dei guantoni nell’uomo che si posavano sulla sua guancia, spaccandogli denti e ossa, ponendo fine alla sua vita in uno sfavillante turbinio di dati che sarebbero diventati un globo luminoso. Non sembrava una bella prospettiva. Nero individuò un secondo globo e si avvicinò, cauto. Nessun guantone spuntò dal buio, nessuno disturbò il lento fluttuare della sfera, che si unì a quella del ragazzo, illuminando un po’ di più la zona circostante. Guardò per terra e accanto a sé: non scorse pareti, solo un buio profondo. Decise di andare avanti, seguendo la luce di un altro globo. Assorbito anche questo, notò che più avanti non c’era più luce. Allarmato, corse in avanti e vide una flebile luminescenza in lontananza. Rincuorato, riprese a correre verso la fonte di luce. mentre si avvicinava, notò che la luce era troppo forte per un normale globo. A duecento metri dalla fonte si fermò: un globo grosso almeno il triplo del suo fluttuava placido in aria. Attorno a lui, diversi uomini e donne parlavano tra di loro, piangevano, si dondolavano. Tutti gli occhi furono puntati sul nuovo arrivato, ma all’inizio lo accolse solo il silenzio.
    Avanza pure, giocatore. - Disse alla fine qualcuno. Una figura si fece avanti. Era un uomo anziano, ma alto e fiero, vestito come un cavaliere.
    E voi sareste…? - chiese Nero, esitante.
    Un giocatore come voi, che cerca di uscire da questa brutta situazione. Ho raccolto un po’ di persone disperse e ho creato una piccola… chiamiamola comunità. Se hai intenzione di unirti a noi, ti invito a donarci il tuo globo. Diventerà parte della luce che ci illumina e ci fa vivere nella speranza di uscire da qui. -
    Nero rifletté qualche secondo. Non sapeva dove si trovava, un uomo aveva appena fatto esplodere una testa davanti ai suoi occhi e preferiva la compagnia e la luce rispetto a quel buio tetro. La sfera rossa divenne leggermente più luminosa. Nero si diede qualche minuto per osservare la gente attorno a sé. C’erano gruppetti sparsi e qualche solitario, ognuno intento a fare qualcosa: qualcuno chiacchierava, qualcuno si guardava attorno impaurito, altri ancora facevano avanti e indietro, irritando altre persone. un gruppetto spiccava tra tutti: cinque personaggi che parlottavano tra loro e lanciavano avide occhiate al globo rosso. Il vecchio si avvicinò a lui.
    Immagino tu sia desideroso di sapere cosa stia succedendo. Abbiamo ricevuto diversi racconti dalle persone arrivati qui, ma quasi tutti coincidono: buio ovunque rischiarato da questi globi gialli posti a distanza uguale l’uno dall’altro. Se toccato distribuisce punti esperienza. Può essere preso per fare luce. Molti si sono scontrati contro altri pg che camminavano con un globo. Altri si sono uniti e sono giunti qui. Qualcuno ha sentito un suono inumano, grida di terrore e il suono di morsi. Non so altro. Hai niente da dirci? Informazioni di qualche tipo?-
    “Oltre al fatto che un uomo ha spiaccicato la testa di una donna pochi minuti fa? Assolutamente!
    Nero scosse la testa. - La mia esterienza non differisce troppo dalla vostra. Buio, globi... poi ho incontrato voi. Mi dispiace non poter essere più utile di così. -
    L’uomo annuì, gli fece un cenno col capo e si allontanò. Il ragazzo ne approfittò per guardarsi attorno con calma. Passata la momentanea novità, ognuno era tornato a farsi i fatti propri. Il vecchio si avvicinò ad un gruppo di persone ed iniziò a parlare con loro, accennando con un movimento del braccio il nuovo arrivato. Le facce degli interlocutori parvero rilassarsi. Nero notò tuttavia che molte altre facce non erano rilassate, anzi. Alcune persone guardavano nervosamente il vecchio e il globo, parlottando tra di loro a voce bassa e aggrottando più volte la fronte. Non sembravano contente di quella situazione, ma d’altro canto non potevano andarsene senza rischiare la vita.Tra le facce non ne riconobbe nessuna. Quanti giocatori erano stati effettivamente trasportati in quel luogo? Perché, a quale scopo? Ogni volta Mind escogitava un modo diverso per far guadagnare esperienza ai giocatori. C’era un obiettivo preciso dietro, o quell’uomo seguiva semplicemente la sua follia?
    Mentre meditava, sentì un rumore lontano. Molti altri pg alzarono lo sguardo e si guardarono attorno. La gente smise di piangere e borbottare, e il silenzio calò. Un secondo rumore, più vicino.
    Lo sentite anche voi? - chiese qualcuno.
    Il suono si fece ancora più vicino e nitido. Sembrava… uno sbattere di carne contro carne. La tensione cominciò a serpeggiare tra i pg. I seduti si alzarono, le armi furono estratte. Il rumore si avvicinava velocissimo. Dopo un minuto che parve eternità, una luce iniziò a rischiarare un corridoio poco lontano dalla loro posizione. Nero si girò: proveniva da dove era venuto lui.
    “Possibile… l’uomo di prima?”
    Il ragazzo indietreggiò, dietro al globo e poi al gruppo di persone che guardavano ansiose l’arrivo della luce. Qualcosa infine apparve. Un enorme sfera luminosa, gialla e rassicurante. Un piccolo sole che illuminava completamente l’ambiente circostante, rivelando pareti vetrose di un enorme labirinto posto nell’oscurità più profonda.
    Per qualche attimo il sole si fermò davanti ai pg, che come fedeli adoranti osservavano il miracolo del loro Dio.
    Qualcuno gridò. - Lode al sole! -
    Una sottile linea nera si disegnò sull’astro celeste. All’improvviso il sole si aprì, rivelando una gigantesca chiostra di denti bianchissimi e affilati, e un oscurità più profonda della notte. I giocatori erano paralizzati. L’enorme bocca sembrò respirare la loro paura, assaporarla. Un secondo dopo la bocca si era richiusa su un gruppo di pg dieci metri più avanti la sua posizione originaria. La bocca si riaprì lentamente, mostrando i pg impalati sui suoi enti, i visi confusi e bloccati per sempre in una maschera mortale. Non ci fu immediatamente un secondo morso. I pg iniziarono a fuggire, spintonandosi tra di loro. Qualcuno colpì con un’arma il globo illuminante, che si spezzò in più parti. Qualcuno ne rubò i pezzi, scappando in preda al panico. Qualche secondo dopo la bocca si era già chiusa su un altro gruppo di lenti pg. Nero si era già dato alla fuga dopo il primo morso.
    Un ruggito riempì l’aria, mentre l’astro mangia uomini si lanciava all’inseguimento delle sue prede.
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    Qui siamo a flame.
    Che è peggio.
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    Ritiro.
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    NIENTE
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    ADOZIONE SEREY ADOZIONE
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    - Ah i poteri dell'adozione! Vado a letto pure io... Ma mi porto il libro -
    nero se ne va in stanza con il libro.

    swampy le cose si fanno per gradi... MA CHE CAZZO MI FAI DIRE
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    - Hyperversum. L'ho letto un'infinità di volte ormai, ma è sempre bello. -
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    - Uhm, bella lettura. Da quanto sei arrivata? Io sono arrivato poco fa, in ritardo -
    Nero sfoglia il libro che sta leggendo, lo chiude e si appoggia alla libreria.
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    - Cosa leggi? -
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    SEREY TI PREGO RIMETTI L'EMOTICON GURU TI SCONGIURO


    Nero decide di girarsi e vede la ragazza illuminata dalla luna.
    - welà, bella posa. -
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    - questo! - decise infine. Nero si sedette per terra e inizio a leggere.
    Sentendosi osservato si rese conto che la presenza era ancora nella stanza. Forse doveva girarsi.
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    GLI HAMBURGER CHE HA MANGIATO! L'OLIO! CHESCHIF!
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    GRAPPOLO SILENZIO SIAMO IN BIBLIOTECA

    - Ciao - disse nero senza voltarsi. Osservava le copertine dei libri, le rimetteva a posta e ne sceglieva un'altra.
    - Che leggere mi chiedo! Hmm... Oh forse questo! No, no... -
7388 replies since 12/2/2008
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